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Appennino

L’Appennino è suddiviso in tre settori: settentrionale (Appennino settentrionale), centrale (Appennino centrale) e meridionale (Appennino meridionale).

Una serie di lunghi sentieri si snodano tra gli Appennini. Da segnalare il percorso europeo E1 proveniente dal nord Europa e che attraversa le lunghezze dell’Appennino settentrionale e centrale. Il Grand Italian Trail inizia a Trieste e dopo aver percorso l’arco alpino attraversa tutto il sistema appenninico, la Sicilia e la Sardegna.

Nord ApenninesEdit

Ligure ApenninesEdit

La lapide che segna la Bocchetta di Altare

L’Appennino Ligure confine con il Mar Ligure, nel Golfo di Genova, da circa Savona sotto l’alta val Bormida a proposito di La Spezia (La Cisa) di seguito, l’alta valle del Fiume Magra. La catena ricalca il Golfo di Genova separandolo dall’alta Pianura Padana. Il confine nord-occidentale segue la linea del fiume Bormida fino ad Acqui Terme. Lì il fiume continua a nord-est fino ad Alessandria nella Pianura Padana, ma le montagne si piegano a sud-est.

L’alta Bormida può essere raggiunta da una serie di strade che procedono verso l’interno ad angolo retto rispetto alla costa a sud-ovest di Savona, la principale delle quali è l’Autostrada Torino-Savona. Si sale alla Bocchetta di Altare, a volte chiamato Colle di Cadibona, 436 m (1.430 ft), il confine tra le Alpi Liguri lungo la costa ad ovest e l’Appennino Ligure. Una placca di bronzo fissata ad una pietra segna la parte superiore del passo. Nelle vicinanze ci sono frammenti della vecchia strada e tre rovine di antiche fortificazioni.

A Carcare, le strade principali si collegano con l’alta valle Bormida (Bormida di Mallare) prima di svoltare verso ovest. Lo Scrivia, il Trebbia e il Taro, affluenti del Po, drenano i versanti nord-orientali. La gamma contiene decine di picchi. Verso l’estremità meridionale il Parco Naturale Regionale dell’Aveto comprende il Monte Penna. Nelle vicinanze si trova il punto più alto dell’Appennino Ligure, il Monte Maggiorasca a 1.800 m (5.900 ft).

La principale e unica via terrestre percorribile che collega la pianura costiera della Liguria alla pianura del nord Italia passa attraverso la Bocchetta di Altare. È sempre stato di importanza strategica. I difensori del nord Italia hanno dovuto controllarlo fin dall’antichità, come testimoniano le varie fortificazioni ivi collocate. Trenitalia, il sistema delle ferrovie dello Stato, molto sviluppato sulla pianura costiera, ora attraversa le montagne regolarmente attraverso una serie di gallerie ferroviarie, come quella al Passo dei Giovi.

Monte Cimone (2165 m), in Emilia Romagna, è la montagna più alta dell’Appennino settentrionale

Il confine sud-orientale dell’Appennino Ligure è il Fiume Magra, che sporge nel Mare Tirreno, a sud di La Spezia, e il Fiume Taro, che corre nella direzione opposta a partecipare il Po. La divisione tra le due valli fluviali superiori è il Passo della Cisa. Sotto di essa (in due gallerie) corre l’Autostrada della Cisa tra Spezia e Parma.

Appennino Tosco–emilianomodifica

Partendo dal Passo della Cisa, la catena montuosa gira più a sud-est, per attraversare la penisola lungo il confine tra le regioni Emilia-Romagna e Toscana. Sono chiamati l’Appennino Tosco-Emiliano ad ovest del Passo della Futa e l’Appennino Tosco-Romagnolo ad est di esso, o semplicemente l’Appennino Toscano. Si estendono fino all’alto fiume Tevere. Il punto più alto è il Monte Cimone a 2.165 m (7.103 ft).

Un ramo separato, le Alpi Apuane, va verso sud-ovest, costeggiando la costa a sud di La Spezia. Che siano da considerarsi parte dell’Appennino è una questione di opinione; certamente, fanno parte del Sistema Appenninico. Topograficamente solo la valle del fiume Serchio, che correndo parallela alla costa gira ed esce nel Mar Tirreno a nord di Pisa, separa le Alpi Apuane dagli Appennini; geologicamente la roccia è di una composizione leggermente diversa, il marmo. L’industria romana del marmo era centrata a Luna, ed è ora attiva a Carrara.

Mentre l’Appennino toscano divide la penisola tra la Pianura Padana e le pianure e le colline della Toscana e del Lazio, il trasporto su di esse è stato utilizzato per raggiungere l’unità politica ed economica. Storicamente i Romani utilizzavano la Via Flaminia tra Roma e Rimini. La distanza montana tra Firenze in Toscana e Bologna in Emilia-Romagna è più breve, ma lo sfruttamento di esso ha richiesto la conquista di terreni più accidentati, che non era fattibile per gli antichi. Linee ferroviarie sono state costruite sopra le montagne nei primi anni del 19 ° secolo, ma erano di bassa capacità e inimprovabile.

Dal 1856, una serie di gallerie sono state costruite per condurre “la linea ferroviaria Bologna-Firenze”, che non è né una linea né un’unica galleria. La Linea Porrettana entrò in servizio nel 1864, la Direttissima nel 1934 e l’Alta Velocità nel 1996. Alcune decine di gallerie sostengono i tre, il più lungo sulla linea ad alta velocità è il Tunnel Voglia a 16.757 km (10.412 miglia). La più lunga è sulla Direttissima, la Grande Galleria Appenninica, che a 18,5 chilometri (11.5 miglia) è il più lungo interamente in Italia, anche se il Tunnel del Sempione, che collega l’Italia e la Svizzera, è più lungo. Il traffico automobilistico è svolto dall’Autostrada del Sole, A1, che attraversa numerose gallerie più corte, aggirando una vecchia strada, in origine romana, attraverso il Passo della Futa. Nel dicembre 2015, dopo molti anni di lavori, è stata aperta una nuova autostrada A1 denominata Variante di Valico, composta da grandi gallerie (la più lunga è la nuova Base Tunel di 8,6 chilometri) e nuovi cavalcavia, che accorciano il tempo di percorrenza tra Firenze e Bologna su strada. Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna si trova nella parte meridionale dell’Appennino Tosco–Romagnolo. Il limite meridionale dell’Appennino Tosco-Romagnolo è il Passo Bocca Serriola nell’Umbria settentrionale, che collega Fano e Città di Castello.

Sorgente del Tevere, segnato da una colonna con l’aquila e il lupo, parte dell’Appennino fauna e simboli di Roma

Il Fiume Tevere a Roma scorre dal Monte Fumaiolo Tosco-Romagnola Appennino da nord-est a sud-ovest, che si protende nel Mar Tirreno perpendicolarmente alla costa. L’alto Tevere, tuttavia, scorre da nord-ovest a sud-est, ruotando gradualmente attraverso un angolo retto in senso orario. La valle del Tevere settentrionale è profonda e separa l’Appennino sulla riva sinistra da una catena minore, l’Antiappennino toscano (Subappennino) sulla sua destra.

Appennino centralemodifica

Il Sistema Appenninico forma un arco irregolare con centri di curvatura situati nel Mar Tirreno. I segmenti settentrionale e meridionale comprendono catene parallele che possono essere viste come singole creste montuose, come i Monti Liguri. Il centro, essendo più spesso e complesso, è geologicamente diviso in un arco interno e uno esterno rispetto ai centri di curvatura. La definizione geologica, tuttavia, non è la stessa di quella geografica.

In base al tipo di roccia e agli incidenti orogenici, il segmento settentrionale dell’arco è diviso nell’Appennino settentrionale esterno (ON) e nell’Appennino settentrionale interno (INA). L’Appennino Centrale si divide in Appennino umbro-marchigiano o Romano a nord e Appennino abruzzese a sud. Si estende dal passo Bocca Serriola a nord al passo Forlì a sud.

Appennino umbro-marchigiano

Il confine occidentale dell’Appennino umbro-marchigiano (o Appennino umbro-marchigiano) attraversa Cagli. Si estendono a sud fino al fiume Tronto, il confine meridionale dell’ON.La cima più alta, Monte Vettore, a 2.478 m (8.130 ft), fa parte dei Monti Sibillini, incorporato nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Più a nord si trova il parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi , in cui si trovano la Gola della Rossa e le Grotte di Frasassi. Ancora più a nord si trova il Parco Sasso Simone e Simoncello. Il Servizio Parchi Italiani lo definisce il “cuore verde” d’Italia. La regione è fortemente boscosa, come la Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, dove si trova il Passo del Furlo sulla Via Flaminia. Sia gli Etruschi che i Romani costruirono tunnel qui.

Appennino abruzzesemodifica

L’Appennino abruzzese, situato in Abruzzo, Molise e Lazio sud-orientale, contiene le cime più alte e il terreno più accidentato dell’Appennino. Sono conosciuti nella storia come il territorio dei popoli italici sconfitti per la prima volta dalla città di Roma. Per coincidenza esistono in tre pieghe parallele o catene che sopravvivono dall’orogenesi. Questi si estendono in direzione nord-ovest-sud-est dal fiume Tronto al fiume Sangro, che sfociano nell’Adriatico. Le colline costiere ad est si estendono tra San Benedetto del Tronto a nord e Torino di Sangro a sud.

La catena orientale è costituita principalmente dalla parte meridionale dei Monti Sibillini, dai Monti della Laga, dal Massiccio del Gran Sasso d’Italia e dal Massiccio della Majella. Tra questi ci sono due parchi nazionali: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il Parco Nazionale della Majella; e il Parco Regionale dei Monti Simbruini. Il Gran Sasso contiene il Corno Grande, la vetta più alta dell’Appennino (2912 m).

Massiccio della Majella

Altre caratteristiche tra le catene occidentali e centrali sono la pianura di Rieti, la valle del Salto e il Lago Fucino; mentre tra le catene centrali e orientali si trovano le valli dell’Aquila e Sulmona. I fiumi principali a ovest sono il Nera, con i suoi affluenti il Velino e il Salto, e l’Aniene, entrambi i quali cadono nel Tevere. Ad est vi è dapprima un susseguirsi di piccoli fiumi che sfociano nell’Adriatico, dai quali i punti più alti della catena distano circa 20 km, come il Tronto, il Tordino, il Vomano e altri. Il Pescara, che riceve l’Aterno da nord-ovest e il Gizio da sud-est, è più importante; e così è il Sangro.

Gli Appennini centrali sono attraversati dalla ferrovia da Roma a Pescara via Avezzano e Sulmona: la ferrovia da Orte a Terni (e da lì a Foligno) segue la valle del Nera; mentre da Terni una linea sale fino alla piana di Rieti, e da lì attraversa la catena centrale fino all’Aquila, da dove segue la valle dell’Aterno fino a Sulmona. Anticamente la Via Salaria, la Via Caecilia e la Via Valeria-Claudia correvano tutte da Roma alla costa adriatica. I monti vulcanici della provincia di Roma sono separati dagli Appennini dalla valle del Tevere, e dai Monti Lepini, parte della catena volsciana, dalle valli del Sacco e del Liri.

Appennino meridionalemodifica

L’Appennino meridionale può essere diviso in quattro grandi regioni: (1) Appennino Sannita, (2) Appennino campano, (3) Appennino lucano e (4) Appennino calabrese (compreso l’Appennino siciliano). Si estendono dal passo di Forlì verso sud.

Appennino sannita e campanianomodifica

I Monti Picentini, nell’Appennino Campano.

Nell’Appennino meridionale, a sud della valle del Sangro, le tre catene parallele sono suddivise in gruppi più piccoli; tra questi può essere chiamato il Matese, il cui punto più alto è il Monte Miletto 2.050 metri (6.725 ft). I fiumi principali a sud-ovest sono il Liri o Garigliano con il suo affluente il Sacco, il Volturno, il Sebeto, il Sarno, a nord il Trigno, il Biferno e il Fortore.

I monti Dauni, in Puglia, sono collegati con la catena appenninica, così come le colline del Cilento ad ovest. Al contrario il promontorio del Monte Gargano, a est, è completamente isolato, così come l’arco vulcanico campano vicino a Napoli. Il quartiere è attraversato da nord-ovest a sud-est dalla ferrovia, da Sulmona a Benevento e di Avellino, e da sud-ovest a nord-est, le ferrovie da Caianello via Isernia a Campobasso e Termoli, da Caserta a Benevento e Foggia, e da Nocera Inferiore e Avellino a Rocchetta Sant’Antonio, lo svincolo per Foggia, Spinazzola (per Barletta, Bari e Taranto) e Potenza. Le strade romane seguivano le stesse linee delle ferrovie: la Via Appia correva da Capua a Benevento, da dove la strada più antica andava a Venosa e Taranto e quindi a Brindisi, mentre la Via Traiana correva quasi a Troia (vicino a Foggia) e da lì a Bari.

Lucano ApenninesEdit

La valle dell’Ofanto, che corre verso il mare Adriatico vicino a Barletta, segna il nord terminazione del primo intervallo dell’Appennino Lucano (ora Basilicata), che corre da est a ovest, mentre a sud delle valli del Sele (a ovest) e del Basento (a est)—che forma la linea seguita dai ferroviaria da Battipaglia via Potenza a Metaponto—la seconda serie inizia a correre a nord e a sud fino alla piana di Sibari. Il punto più alto è il Monte Pollino 2.233 metri (7.325 ft). I fiumi principali sono il Sele—affiancato dal Negro e Calore—ovest, e il Bradano, Basento, Agri, Sinni, a est, che sfociano nel golfo di Taranto, a sud di quest’ultimo fiume ci sono solo insignificanti ruscelli che scorrono verso il mare a est e a ovest, in quanto qui la larghezza della penisola diminuisce di circa 64 chilometri (40 miglia).

Appennino Calabro-siciliomodifica

Il Pizzo Carbonara, alto 1.979 m, è la vetta più alta dell’Appennino siculo, che fa parte dell’Appennino meridionale calabrese.

La ferrovia che va da Sicignano a Lagonegro, risalendo la valle del Negro, è prevista per l’estensione a Cosenza, lungo la linea seguita dall’antica Via Popilia, che oltre Cosenza raggiungeva la costa occidentale a Terina e da lì la seguiva fino a Reggio. La Via Herculia, un ramo della Via Traiana, correva da Aequum Tuticum all’antica Nerulum. Nel punto più stretto la piana di Sibari, attraverso la quale i fiumi Coscile e Crati sfociano verso il mare, sorge sulla costa orientale, estendendosi a metà della penisola. Qui cessano gli Appennini calcarei propriamente detti e iniziano le montagne granitiche della Calabria.

Il primo gruppo si estende fino all’istmo formato dai golfi di Eufemia Meridionale e Squillace; è noto come Sila, e il punto più alto raggiunto è di 1.930 metri (6.330 ft) (la Botte Donato). Le foreste che la ricoprivano nei tempi antichi fornivano ai greci e ai siciliani legname per la costruzione navale. La ferrovia da Sud Eufemia a Catanzaro e Catanzaro Marina attraversa l’istmo, e un’antica strada potrebbe aver corso da Squillace a Monteleone. Il secondo gruppo si estende all’estremità meridionale della penisola italiana, culminando nell’Aspromonte (1.960 metri (6.420 ft)) ad est di Reggio di Calabria. In entrambi i gruppi i fiumi sono abbastanza irrilevanti. Infine, i monti dell’Appennino meridionale calabrese si estendono lungo la costa settentrionale della Sicilia—l’Appennino siciliano, Appennino siculo italiano) – Pizzo Carbonara (6.493 piedi (1.979 m)) è la vetta più alta.

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