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Bill of Rights passa Congresso

Il primo Congresso degli Stati Uniti approva 12 emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti, e li invia agli Stati per la ratifica. Gli emendamenti, noti come Bill of Rights, erano progettati per proteggere i diritti fondamentali dei cittadini statunitensi, garantendo la libertà di parola, stampa, assemblea ed esercizio della religione; il diritto a una procedura legale equa e a portare armi; e che i poteri non delegati al governo federale erano riservati agli stati e al popolo.

Influenzato dal Bill of Rights inglese del 1689, il Bill of Rights è stato anche tratto dalla Dichiarazione dei diritti della Virginia, redatta da George Mason nel 1776. Mason, un nativo Virginian, è stato un campione per tutta la vita delle libertà individuali, e nel 1787 ha partecipato alla Convenzione costituzionale e criticato il documento finale per la mancanza di protezione costituzionale dei diritti politici di base. Nel processo di ratifica che seguì, Mason e altri critici accettarono di approvare la Costituzione in cambio della garanzia che gli emendamenti sarebbero stati immediatamente adottati.

Nel dicembre 1791, la Virginia divenne il 10 ° dei 14 stati ad approvare 10 dei 12 emendamenti, dando così al Bill of Rights la maggioranza dei due terzi della ratifica dello stato necessaria per renderlo legale. Dei due emendamenti non ratificati, il primo riguardava il sistema di rappresentanza della popolazione, mentre il secondo vietava che le leggi che variavano il pagamento dei membri del Congresso entrassero in vigore fino a quando non fosse intervenuta un’elezione. Il primo di questi due emendamenti non è mai stato ratificato, mentre il secondo è stato infine ratificato più di 200 anni dopo, nel 1992.

LEGGI DI PIÙ: Prima di redigere la Carta dei diritti, James Madison ha sostenuto che la Costituzione andava bene senza di essa

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