Jul 24, 2015, 15: 33 IST
Il giainismo ha avuto origine in India durante il vi secolo AC. Il nome giainismo deriva dalla parola ‘Jina’ che significa conquistatore del sé e del mondo esterno. Questo termine è usato per affrontare i ventiquattro grandi maestri o Tirtankaras attraverso i quali giainismo è venuto avanti. Mahavira fu l’ultimo di questi Tirtankara ed è considerato il fondatore del giainismo.
La parola Tirtankara significa colui che sta navigando le persone attraverso i legami del mondo. Il precetto e la pratica dei ventiquattro Tirtankara hanno aperto la base per i vari dogmi, teorie e concetto di giainismo da costruire. Le caratteristiche centrali del giainismo sono dimostrare Ahimsa o non-violenza attraverso il pensiero, parola e azione e conquistare il proprio sé e il mondo lavorando così verso la liberazione.
Il giainismo è una religione molto antica. Originario dell’India orientale, il giainismo è sorto nello stesso periodo in cui il buddismo è nato in India. Il periodo in cui queste due religioni nacquero fu caratterizzato da una rivoluzione contro il ritualismo e la casta associati all’induismo. Queste due religioni hanno messo in discussione e condotto una dura opposizione contro queste caratteristiche dell’induismo e quindi sono stati chiamati come i due figli ribelli dell’induismo.
La compilazione degli insegnamenti di Lord Mahavira costituiscono i testi sacri del giainismo. Dopo la morte di Mahavira, ci fu una spaccatura nel giainismo che lasciò il posto all’evoluzione di due sette, vale a dire Digambara e Shvetambara. Il primo sosteneva che, come i loro padroni, anche i seguaci non dovevano indossare vestiti, mentre il secondo sosteneva di indossare abiti bianchi come segno di purezza.
Il giainismo pone un’enfasi molto forte sul concetto di Ahimsa rispetto a qualsiasi altra religione. Infatti, ai seguaci è vietato intraprendere professioni come l’agricoltura che comporta l’uccisione di parassiti e insetti durante varie attività agricole. I severi seguaci del giainismo appendono una maschera davanti alla bocca per evitare di inghiottire inconsciamente i microbi e ucciderli di conseguenza.
Anche il giainismo sostiene fortemente l’effetto del Karma nella vita delle persone. L’anima o jiva è attaccata al corpo in cui è nata. Le buone azioni compiute portano le jiva a forme di nascita superiori e le azioni peccaminose le portano a forme di nascita inferiori. Una volta che l’anima conquista l’attaccamento al corpo e sollevata da tutti i karma, viene liberata dal ciclo delle nascite e delle morti e raggiunge il Nirvana o lo stato supremo dell’esistenza.
Mentre le persone evolvono dalla loro coscienza inferiore e ascendono ai livelli più alti, attraversano cinque diversi stadi, cioè Sadhus e Sadhvis (monaci e monache), Upadhyayas (insegnanti delle scritture), Acharyas (leader delle società monstiche), Arihantas (anime liberate) e Siddha (anime liberate che vivono nei piani più alti, ovvero i cieli).