Indian Premier League (IPL), Indian professional Twenty20 (T20) cricket league fondata nel 2008. Il campionato, che si basa su un gruppo round-robin e formato knockout, ha squadre nelle principali città indiane.
Nato da un’idea del Consiglio di controllo per il cricket in India (BCCI), l’IPL si è sviluppato nello sbocco più redditizio e più popolare per il gioco del cricket. Partite generalmente iniziano nel tardo pomeriggio o la sera in modo che almeno una parte di loro sono giocati sotto i riflettori di notte per massimizzare il pubblico televisivo per le trasmissioni in tutto il mondo. Inizialmente, le partite di campionato sono state giocate in casa e in trasferta tra tutte le squadre, ma, con l’espansione pianificata a 10 club (divisi in due gruppi di cinque) nel 2011, quel formato è cambiato in modo che le partite tra alcune squadre fossero limitate a un singolo incontro. Le prime quattro squadre contestano tre partite di play-off, con una squadra perdente viene data una seconda possibilità di raggiungere la finale, una ruga volta a massimizzare le potenziali entrate televisive. La parte play-off del torneo coinvolge le quattro squadre che hanno finito in cima ai tavoli in una serie di partite a eliminazione diretta che permette una squadra che ha perso la sua partita di primo turno una seconda possibilità di avanzare alla partita finale.
Con l’avvento dell’IPL, quasi da un giorno all’altro i migliori giocatori di cricket del mondo—che raramente avevano guadagnato il tipo di denaro guadagnato dalle loro controparti in altri sport professionistici—divennero milionari. I proprietari dei franchise IPL, che includevano grandi aziende, star del cinema di Bollywood e magnati dei media, offrivano i migliori giocatori nelle aste organizzate dalla lega. All’inizio dell’IPL, gli indiani di Mumbai ben finanziati avevano il più grande libro paga della lega, più di million 100 milioni. Costò ai Chennai Super Kings 1 1,5 milioni per assicurarsi i servizi di Mahendra Dhoni nell’asta iniziale per la stagione 2008 e ai Kolkata Knight Riders million 2,4 milioni per firmare Gautam Gambhir, il battitore di apertura per la squadra nazionale indiana, nell’offerta per la stagione 2011.
Le otto franchigie fondatrici erano gli indiani di Mumbai, i Chennai Super Kings, i Royal Challengers Bangalore, i Deccan Chargers (con sede a Hyderabad), i Delhi Daredevils, i Punjab XI Kings (Mohali), i Kolkata Knight Riders e i Rajasthan Royals (Jaipur). Alla fine del 2010 due franchigie, Rajasthan e Punjab, sono stati espulsi dalla lega dalla BCCI per brache di politica di proprietà, ma sono stati successivamente reintegrati in tempo per il torneo 2011. Due nuove franchigie, i Pune Warriors India e i Kochi Tuskers Kerala, si sono uniti all’IPL per il torneo 2011. Il club di Kochi ha giocato solo un anno prima che la BCCI terminasse il suo contratto. Nel 2013 i Deccan Chargers sono stati sostituiti nell’IPL dai Sunrisers Hyderabad.
Il primo torneo, tenutosi nell’arco di 44 giorni nel 2008, è stato vinto dai Rajasthan Royals, una delle franchigie più piccole del mercato, capitanata da Shane Warne, il grande bowler australiano. Sulla scia del successo del IPL, altri paesi cricket strapazzate per afferrare alcune delle ricchezze formando i propri campionati nazionali T20.