Niccolò Paganini, (nato il 27 ottobre 1782, Genova, repubblica di Genova-morto il 27 maggio 1840, Nizza, Francia), compositore italiano e principale virtuoso del violino del 19 ° secolo. Un idolo popolare, ha ispirato la mistica romantica del virtuoso e ha rivoluzionato la tecnica del violino.
Dopo gli studi iniziali con il padre, Paganini studiò con un violinista locale, G. Servetto, e poi con il celebre Giacomo Costa. Fece la sua prima apparizione nel 1793 e poi studiò con Alessandro Rolla e Gaspare Ghiretti a Parma. Nel 1797, accompagnato dal padre, girò la Lombardia, dove ad ogni concerto la sua fama crebbe. Guadagnando la sua indipendenza subito dopo, ha lo spettacolo eccessivamente nel gioco d’azzardo e relazioni amorose romantiche. A un certo punto ha impegnato il suo violino a causa di debiti di gioco; un mercante francese gli ha prestato un violino Guarneri per suonare un concerto e, dopo averlo ascoltato, gli ha dato lo strumento.
Tra il 1801 e il 1807 scrisse i 24 Capricci per violino non accompagnato, mostrando le caratteristiche inedite della sua tecnica, e le due serie di sei sonate per violino e chitarra. Riapparve in Italia come violinista nel 1805 e fu nominato direttore musicale a Piombino dalla sorella di Napoleone, Élisa Bonaparte Baciocchi. In seguito diede recital di sue composizioni in molte città d’Italia e intorno al 1824 formò il suo lungo legame con la cantante Antonia Bianchi.
Nel 1828 Paganini conobbe un grande successo a Vienna, e le sue apparizioni a Parigi e Londra nel 1831 furono altrettanto sensazionali. Il suo tour in Inghilterra e Scozia nel 1832 lo rese un uomo ricco. Nel 1833 si stabilì a Parigi, dove commissionò a Hector Berlioz la sua sinfonia Harold en Italie. Paganini pensava che la sfida del suo assolo di viola fosse troppo leggera, tuttavia, e non l’ha mai suonata. In seguito al fallimento del Casinò Paganini, una casa da gioco in cui aveva investito, si recò a Marsiglia nel 1839, poi a Nizza.
La personalità romantica e le avventure di Paganini hanno creato ai suoi tempi la leggenda di una figura mefistofelea. Circolarono storie che era in combutta con il diavolo e che era stato imprigionato per omicidio; la sua sepoltura in terra consacrata fu ritardata di cinque anni. Fu a lungo considerato un avaro, ma un ritratto più accurato considererebbe il suo desiderio di essere libero da un treno di seguaci dipendenti e dalle loro importunità per la sua generosità. Il suo dono di 20.000 franchi al compositore in difficoltà Berlioz fu un atto di generosità apparentemente insolito; forse Paganini, riconoscendo nel “successore di Beethoven” un talento degno, pensò che fosse suo dovere venire in aiuto del compositore.
La sua tecnica violinistica, basata su quella delle sue opere, principalmente i Capricci, i concerti per violino e le serie di variazioni, richiedeva un ampio uso di armoniche ed effetti pizzicati, nuovi metodi di diteggiatura e persino di accordatura. Nella performance ha improvvisato brillantemente. Era anche uno showman fiammeggiante che usava effetti di trucco come tagliare una o due corde di violino e continuare il pezzo sulle corde rimanenti. Le sue innovazioni tecniche furono imitate da virtuosi successivi, in particolare Pablo Sarasate e Eugène Ysaÿe. Le sue altre opere includono 6 concerti per violino, di cui il primo, in re maggiore, è particolarmente popolare; 12 sonate per violino e chitarra; e 6 quartetti per violino, viola, violoncello e chitarra. L’influenza del suo virtuosismo si estese anche alla musica orchestrale e pianistica. La sua influenza su Franz Liszt fu immensa. I temi dei Capricci hanno ispirato opere di Liszt, Robert Schumann, Johannes Brahms e Sergey Rachmaninoff.