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The lost voice: una storia del castrato

Sotto l’influenza della secrezione testicolare, le corde vocali maschili aumentano di lunghezza del 67% negli uomini adulti rispetto ai ragazzi prepuberali, mentre nella femmina l’aumento è solo del 24%. Questa maggiore lunghezza e un aumento della massa delle corde vocali è responsabile dell’abbassamento del tono della voce maschile durante la pubertà. Dalla fine del 16 ° secolo, la castrazione è stata effettuata in Italia per preservare la voce maschile ininterrotta nella vita adulta, ma il tono alto è stato accompagnato da camere di risonanza completamente cresciute e una grande capacità toracica, dando origine alla voce unica del castrato. Lo stimolo iniziale per la produzione di castrati venne dalla Cappella Sistina di Roma, per fornire cantanti per la complessa musica ecclesiastica dell’epoca. La seconda ragione fu la venuta dell’opera in Italia all’inizio del 17 ° secolo. I ragazzi sono stati castrati tra i 7 ei 9 anni e hanno subito un lungo periodo di allenamento vocale. Un piccolo numero divenne stelle dell’opera internazionale, di cui il più famoso fu Farinelli, la cui voce spaziava su tre ottave. Entro la fine del xviii secolo, le mode nell’opera erano cambiate in modo che i castrati diminuissero tranne che in Vaticano, dove la Cappella Sistina continuò ad impiegare castrati fino al 1903. L’ultimo dei castrati fu Alessandro Moreschi, che morì nel 1924 e fece registrazioni al grammofono che forniscono l’unica prova diretta della voce canora di un castrato.

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