Lo scheletro aviario è notevole per la sua forza e leggerezza, ottenuta dalla fusione di elementi e dalla pneumatizzazione (cioè dalla presenza di cavità d’aria). Il cranio rappresenta un avanzamento rispetto a quello dei rettili nel cranio relativamente più grande con fusione di elementi, reso possibile dal fatto che gli uccelli hanno una dimensione adulta fissa. Gli uccelli differiscono dai mammiferi per essere in grado di muovere la mandibola superiore piuttosto che quella inferiore, rispetto al cranio. Quando la bocca viene aperta, si muovono sia le mascelle inferiore che superiore: il primo da una semplice articolazione hingelike con l’osso quadrato alla base della mascella, il secondo attraverso la flessibilità fornita da una cerniera tra le ossa frontali e nasali. Mentre la mascella inferiore si muove verso il basso, il quadrato oscilla in avanti sulla sua articolazione con il cranio, trasferendo questo movimento attraverso le ossa del palato e la barra ossea sotto l’occhio alla mascella superiore, l’osso principale della mascella superiore.
Il numero di vertebre varia da 39 a 63, con notevoli variazioni (da 11 a 25) all’interno della serie del collo (cervicale). Il principale tipo di articolazione vertebrale è heterocoelous (a forma di sella). Ciascuna delle 3-10 (di solito da 5 a 8) vertebre toraciche porta normalmente un paio di costole complete costituite da una costola vertebrale dorsale che si articola con la vertebra e con la costola ventrale sternale, che a sua volta si articola con lo sterno (sterno). Ogni costola vertebrale porta uno sperone piatto e rivolto all’indietro, il processo uncinato, caratteristico degli uccelli. Lo sterno, le costole e le loro articolazioni costituiscono la base strutturale per un’azione a soffietto, mediante la quale l’aria viene spostata attraverso i polmoni. Posteriore alle vertebre toraciche è una serie di 10 a 23 vertebre fuse, il synsacrum, a cui è fusa la cintura pelvica. Posteriormente al synsacrum è una serie di vertebre caudali (caudali) libere e infine il pygostyle, che consiste di diverse vertebre caudali fuse e supporta le penne della coda.
Lo sterno è costituito da una piastra situata ventralmente alla cavità toracica e da una chiglia mediana che si estende ventralmente da essa. La piastra e la chiglia formano la principale area di attacco per i muscoli di volo. Le ossa della cintura pettorale sono costituite dall’osso del braccio (furcula) e dai coracoidi accoppiati e dalle scapole (scapole). La scapola a forma di spada si articola con il coracoide e l ‘ “armbone” superiore (omero) e si trova appena dorsale al cestello della costola. Il coracoide si articola con il bordo anteriore dello sterno e con la scapola, l’omero e la furcula. La furcula collega le articolazioni della spalla con il bordo anteriore della chiglia dello sterno. Consiste di clavicole accoppiate (clavicole) e, probabilmente, l’interclavicola mediana e spaiata.
Le ossa dell’arto anteriore sono modificate per il volo con le piume. Le principali modifiche includere la limitazione del movimento del gomito e del polso giunti a un piano di, riduzione del numero di cifre, la perdita funzionale artigli, fusione di alcune ossa di “mano” (il metacarpals e la maggior parte delle carpals) in un carpometacarpus, e la modifica degli elementi, soprattutto quelli verso la punta dell’arto (distale), per il fissaggio di piume. Le ossa delle ali sono cave e la cavità nell’omero è collegata al sistema air-sac. Come regola generale, i grandi uccelli volanti hanno una pneumaticità proporzionalmente maggiore nello scheletro rispetto a quelli piccoli. Le ossa altamente pneumatiche dei grandi uccelli volanti sono rinforzate con montanti ossei nei punti di stress. L’omero, il radio e l’ulna sono ben sviluppati. Le penne di volo secondarie sono attaccate all’ulna, che trasmette così direttamente la forza dai muscoli di volo a queste piume ed è quindi relativamente più pesante del raggio. Sono presenti due piccole ossa del polso: il radiale, o scapolunare, e l’ulnare, o cuneiforme. Il primo si trova tra l’estremità distale del radio e la parte prossimale (la parte verso il corpo) del carpometacarpus. Quando l’articolazione del gomito viene flessa (piegata), il raggio scivola in avanti sull’ulna e spinge il radiale contro il carpometacarpus, che a sua volta flette il polso. Così i due giunti funzionano simultaneamente. L’ulnare a forma di U si articola con l’ulna e il carpometacarpus. Gli anatomisti differiscono su quali ossa della “mano” rettiliana sono rappresentate nell’ala dell’uccello. L’evidenza embriologica suggerisce che le cifre sono II, III e IV, ma è possibile che siano in realtà I, II e III. Il carpometacarpus consiste di carpali fusi (ossa del polso) e metacarpali (ossa del palmo), metacarpali II e III (o III e IV) che contribuiscono alla maggior parte dell’osso. Le ossa delle “dita” (falangi) sono ridotte a una ciascuna sulle cifre esterne e interne e due su quella centrale. Le penne di volo primarie sono attaccate al carpometacarpus e alle cifre, il numero attaccato ad ogni essere caratteristico dei vari gruppi principali di uccelli.
La cintura pelvica è costituita da tre elementi accoppiati, l’il, l’ischia e il pube, che sono fusi in un unico pezzo con il synsacrum. L’ili è l’elemento più dorsale e l’unico che si estende in avanti della presa della gamba (acetabolo). L’ili è fuso con il sinsacrum e l’ischio, l’ultimo dei quali è fuso con il pube. Tutti e tre servono come allegati per i muscoli delle gambe e contribuiscono all’acetabolo, che forma l’articolazione per il femore. Lo scheletro della gamba è costituito dal femore (femore), dall’osso principale della parte inferiore della gamba (tibiotarso), dal perone, dalle ossa fuse della caviglia e del piede medio (tarsometatarso) e dalle dita dei piedi (falangi). La fibula è più grande alla sua estremità superiore, dove forma parte dell’articolazione del ginocchio e si assottiglia in un punto distale, mai facente parte dell’articolazione della caviglia. Quest’ultima articolazione è semplificata, essendo coinvolte solo due ossa: il tibiotarso, costituito dalla tibia (la cosiddetta tibia nell’uomo) fusa con le tre ossa superiori della caviglia (tarsali prossimali), e il tarsometatarso, risultante dalla fusione dei metatarsi da I a IV e dalla fila distale dei tarsali. I metatarsi da II a IV contribuiscono maggiormente al tarsometatarsus. Il numero di base di falangi (sezioni) sulle dita dei piedi è due, tre, quattro e cinque, rispettivamente, uno in più rispetto al numero della punta. La maggior parte degli uccelli ha quattro dita, la quinta è sempre assente, ma ci sono molte variazioni nel numero di cifre, o falangi, che rappresentano riduzioni della disposizione di base.
Il piede aviario di base è adattato per appollaiarsi. Il primo, o posteriore, punta (alluce) si oppone agli altri tre, ei tendini per i muscoli che piegano le dita dei piedi passano dietro l’articolazione della caviglia in modo tale che quando la caviglia è piegata anche le dita dei piedi. Il peso di un uccello accovacciato mantiene così le dita dei piedi strette attorno al pesce persico.